Il Calapranzi

Di Harold Pinter

Con Mario Contenti e Giorgio Palmiotti

Regia: Simone Faraon
Direzione artistica: Sergio Cavallaro

Introduzione
Ci sono commedie che hanno la capacità di echeggiare nel tempo, di catturare lo spettatore e accompagnarlo nel viaggio della riflessione sulla condizione umana; è così che Harold Pinter con “Il Calapranzi” ci illustra l’assurda e a tratti drammatica condizione dell’essere umano contemporaneo. La compagnia NuoveForme porta in scena “Il Calapranzi” di Harold Pinter, l’interpretazione è affidata a Giorgio Palmiotti nel ruolo di Ben e Mario Contenti nel ruolo di Gus. La regia di Simone Faraon prepara il terreno per una prova d’attore su uno dei testi più importanti della letteratura teatrale contemporanea.

Sinossi
In scena due personaggi, Ben e Gus, che con due personalità opposte ma complementari riempiono il tempo tra dialoghi illogici ma impregnati della loro personale visione del mondo. Entrambi sono sicari e trascorrono il tempo in attesa di un comando “dall’alto” ma in un contesto che diviene sempre più soffocante Gus inizia a porsi delle domande, mentre Ben è ormai pedina del sistema. Metafora dell’oscura struttura piramidale del potere- resa drammaturgicamente attraverso la figura del calapranzi- e della tendenza umana alla scelta dell’ignoranza, la commedia diviene portavoce della crisi d’identità odierna e non a caso gli attori protagonisti sono interpretati da due giovani ragazzi, vittime o carnefici della loro stessa situazione..

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