MISTERO BUFFO di Dario Fo
Mistero buffo di Dario Fo è da anni uno dei cavalli di battaglia di Ugo Dighero, che dopo il grande successo della passata stagione, approda qui in Piemonte.
Diplomato al Teatro Stabile, cresciuto con i Broncoviz e l’Archivolto, Dighero ha iniziato a cimentarsi con questo monologo circa trent’anni fa, ma è stato solo verso la fine degli anni Novanta che ha avuto il piacere di ricevere l’applauso di Dario Fo, che ha assistito a una rappresentazione al Teatro Gustavo Modena.
“Quando ho sentito Dario Fo ridere di cuore mi è sembrato di essere un cavaliere che riceve la sua investitura sul campo di battaglia”, ricorda oggi l’attore genovese.
E interrogato sul testo in sé dice: “Mistero buffo è una Ferrari che può portarti dove vuoi se la sai guidare”.
Con: Ugo Dighero
Testi: Dario Fo
Produzione: Teatro Stabile di Genova
EFFETTI INDESIDERATI ANCHE GRAVI
Siamo nel 2218. Il mal d’amore è stato ormai debellato, e solo qualche vecchio libro conserva i segreti di questa pericolosa infezione. Tra distopia e parodia, un esilarante viaggio attraverso le relazioni amorose di ogni tempo.
Uno dei vantaggi di vivere nel futuro è che, grazie ai vaccini obbligatori, le principali malattie sono state finalmente sconfitte. Anche le più terribili, come il cancro o l’amore.
Il mondo del 2218 è popolato da individui produttivi, indipendenti e appagati che vivono senza compromettersi sentimentalmente e con tante energie da dedicare al lavoro e alla cura di sé.
Eppure qualcuno sembra essere sfuggito all’occhio vigile del servizio sanitario.
Testo di: Corrado Trione e Giulia Pont
Con: Giulia Pont e Lorenzo De Iacovo
Regia: Carla Carucci
Costumi: Monica Cafiero
Disegno Luci: Giorgio Tedesco
Produzione: Musa Srls
BEIGE – L’IMPORTANZA DI ESSERE DIVERSI
Questo è il mio primo monologo teatrale ed è il frutto di tanti anni di riflessioni sulla mia diversità: “un romano mulatto” Jonis Bascir
In occasione della giornata mondiale contro le discriminazioni razziali, lo spettacolo raccoglie, in chiave umoristica e non, gli aneddoti e i paradossi del fatto di avere un colore di pelle imprecisato. Ne viene fuori un quadro divertente e assurdo dal quale, come evidenzia il sottotitolo, la diversità esce vincente. Un lavoro che nasce da una sentita problematica personale ma che con arguzia e sagacia riesce a “universalizzarsi”, mettendo in evidenza l’importanza di riuscire ad essere diversi, quindi unici. L’unicità come ricchezza. Nello stesso tempo è un’ottima occasione per riflettere sull’inconsapevole razzismo dilagante.
Tutto lo spettacolo è accompagnato da musica e canzoni per coinvolgere e giocare con il pubblico “rigorosamente multicolor”.
Con: Jonis Bascir
Regia: Ettore Bassi
Produzione: Stefano Francioni produzioni
IL RITRATTO DI DORIAN GRAY
Narra di un giovane di bell’aspetto, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, un pittore suo amico, gli regala un ritratto da lui dipinto, che lo riproduce nel pieno della gioventù.
Nel grande classico di Oscar Wilde, Dorian Gray è destinato a rimanere il ritratto dei suoi vent’anni. In questo “remake”, invece, il protagonista ha varcato la soglia dei trenta. Con più consapevolezza, più malizia, e qualche capello bianco. Uno spettacolo che nasce dall’urgenza di indagare sull’intrigante quanto controversa relazione tra giovinezza, bellezza ed eternità. Brillante, comico e drammatico, lo show porta con sé tutti gli ingredienti dell’umana natura con una continua interazione tra personaggi reali e proiezioni. Liberamente ispirato a “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, la regia è stata affidata all’attore conduttore Rai Pino Strabioli.
Testi: Oscar Wilde – Adattamento testi: Simone Faraon
Con: Simone Faraon, Paolo Mazzini, Yael Sau, Mario Contenti, Lorenzo De Iacovo
Regia: Pino Strabioli
Produzione: Musa Srls