Il tango del Vello d’Oro

Luci: Giorgio Tedesco
Video: Davide Faraon
Coreografie: Sergio Cavallaro
Danzatori: compagnia e bottega d’arte NuoveForme
Regia: Sergio Cavallaro

Una partita a scacchi, ecco cosa è in fondo il destino degli uomini per gli Dei, una guerra simulata e portata avanti da due giocatori: ogni giocatore riceve delle pedine e ogni pedina ha una mossa definita. I giocatori usano una combinazione di mosse per eliminare i pezzi dell’avversario, cercando di salvare i propri pezzi o pedine. Per gli dei, le pedine sono gli umani.
Se il gioco degli scacchi fosse una musica o una danza, sarebbe il tango: sequenze e rotazioni, slanci e conflitti, complicità e tensioni, prendono forma in un unico momento. Nel tango come negli scacchi s’improvvisa seguendo figure e geometrie ben definite, si danza su di una scacchiera.
Giove e Giunone, da sempre danzavano su di una scacchiera, con “mosse” conflittuali e sensuali allo stesso tempo, una battaglia passionale combattuta nell’Olimpo, ma che miete le proprie vittime sulla Terra.
Una delle partite a scacchi più avvincente tra i due Dei, fu proprio quella che aveva come oggetto la conquista del Vello d’Oro del povero Giasone, quest’ultimo utilizzato come pedina mortale per il loro gioco, per il loro tango infinito.

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